
Cosa sono i Neurodiritti?
22 Ottobre 2024 13:27
I rapidi progressi delle neuroscienze e neurotecnologie sollevano importanti sfide per i diritti umani: oggi, come mai prima, siamo in grado di accedere, raccogliere, condividere e manipolare le informazioni provenienti dal cervello umano.
È necessario proteggere le persone dai potenziali danni che l’uso improprio di queste tecnologie può causare tramite il riconoscimento dei neurodiritti.
4 nuovi diritti

- Libertà cognitiva: “il diritto di alterare i propri stati mentali con l'aiuto di strumenti neurologici e di rifiutarsi di farlo” (Bublitz 2013, p. 234)
- Privacy Mentale: Mira a proteggere le informazioni cerebrali delle persone che vengono registrate da un dispositivo neurologico e condivise nell'ecosistema digitale.
- Integrità Mentale Tutela da manipolazioni illecite e dannose del cervello da parte di attori malintenzionati.
- Continuità Psicologica: Preserva l’identità personale e la continuità della vita mentale da alterazioni esterne non volute da terzi.
Perchè è essenziale parlarne?
Le neurotecnologie stanno uscendo sempre di più dall'ambito medico, coinvolgendo molteplici ambiti della nostra vita quotidiana, i più rilevanti sono:

Le tecniche di imaging cerebrale potranno contribuire a prendere decisioni giuridiche basate maggiormente sulle prove. Questo potrà avvenire nelle indagini, nella valutazione della responsabilità penale, nella riabilitazione di detenuti e nella valutazione del loro rischio di recidiva.

Ad oggi vengono testate tecnologie che utilizzano il monitoraggio degli stati cerebrali per indirizzare il comportamento umano: es. La NASA e Jaguar stanno sviluppando una tecnologia chiamata Mind Sense, che misurerà le onde cerebrali per monitorare la concentrazione del conducente in auto (Biondi e Skrypchuk 2017).

Le tecniche di neuroimaging (fMRI, EEG, SST) e misurazioni fisiologiche vengono usate per studiare, analizzare e prevedere il comportamento dei consumatori. Questa capacità di "esplorare la mente" può essere utilizzata non solo per dedurre le preferenze mentali, ma anche per influenzarle, fissarle o attivarle.
Il numero e la varietà di applicazioni delle neurotecnologie è in rapido aumento sia dentro che fuori l'ambiente clinico e di ricerca.
Sebbene questa tendenza tecnologica possa generare immensi vantaggi per la società (ad esempio nell’ambito della prevenzione, riduzione dei bias, uso personalizzato della tecnologia o analisi di marketing), le sue implicazioni etiche e legislative rimangono in gran parte inesplorate.
Risulta quindi evidente l’urgenza di valutare in modo proattivo se i nostri attuali quadri etici e legali sono pronti ad affrontare questo scenario emergente, per evitare un uso improprio delle tecnologie e conseguenze indesiderate.
Tale risposta normativa non dovrebbe concentrarsi esclusivamente sul diritto della responsabilità civile, ma anche su questioni fondamentali a livello di diritto umano.
Ienca, M., Andorno, R. Towards new human rights in the age of neuroscience and neurotechnology. Life Sci Soc Policy 13, 5 (2017). https://doi.org/10.1186/s40504-017-0050-1
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