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Federica Barbugian

Finalista all'evento internazionale Falling Walls @Berlin Science Week con il suo progetto presentato nella sezione "Breaking the Wall of Vascularization in Cancer"

Intervista a Federica Barbugian

16 Novembre 2020

INTERVISTA A FEDERICA BARBUGIAN

Federica Barbugian si laurea in Biotecnologie all’Università di Milano-Bicocca con una tesi riguardante la progettazione e lo sviluppo di tecniche avanzate di nanomedicina per il superamento delle barriere biologiche. Da sempre è affascinata al mondo della scienza e della medicina, tanto che infatti da piccola sarebbe voluta diventare una neuropatologa, ma “purtroppo (o per fortuna) non sempre le cose vanno come le abbiamo pianificate”, ci dice. Infatti decide di iscriversi al corso di laurea in Bicocca solo dopo non essere riuscita a passare il test di Medicina. Dopo aver conseguito la laurea, svolge due stage in cui si occupa di sintesi e funzionalizzazione di hydrogels e scaffold sempre per applicazioni biomediche. Da qui, nasce la passione per la medicina rigenerativa e l’ingegneria tissutale che la porta a svolgere la tesi magistrale a Maastricht, in Olanda, presso il MERLN Institute for Technology Inspired Regenerative Medicine e a luglio di questo anno consegue il master in Biotecnologie Industriali. Attualmente è dottoranda, presso il laboratorio BioOrganic group (Università di Milano-Bicocca) sotto la supervisione del prof. Francesco Nicotra e della dott.ssa Laura Russo, in cui si occupa di neural engineering. 
L’abbiamo intervistata per sapere qualcosa di più in merito alla sua partecipazione al Falling Walls Lab, il concorso internazionale che ricerca eccellenze nei settori più disparati e che si rivolge a tutti i giovani innovatori, pionieri, creatori e visionari a inizio carriera, e al suo progetto vincente che le ha consentito la partecipazione al Falling Walls Lab finale di Berlino, che quest’anno si è tenuto in modalità virtuale.

 

 

CHI SEI E COSA FAI OGGI?

Sono Federica Barbugian, ho conseguito la laurea triennale in Biotecnologie all'Università Bicocca di Milano e la laurea magistrale in Biotecnologie Industriali, sempre in Bicocca. Ho fatto la tesi all’estero, a Maastricht, in Olanda. Essendomi sempre trovata bene in Bicocca, ho deciso di continuare qui con un dottorato in Tecnologie Convergenti per i Sistemi Biomolecolari (TeCSBi) presso il laboratorio di Laura Russo e Francesco Nicotra.

 

 

DA DOVE VIENE LA TUA PASSIONE PER IL MONDO DELLA SCIENZA?

Da piccolina volevo fare la dottoressa. Mi sono sempre immaginata nell’ambiente ospedaliero, in sala ad operare, ma purtroppo non sono mai riuscita a passare il test d’ingresso a Medicina. Feci diversi tentativi, tutti negativi; capii quindi che quello non era il mio destino. Anche se non ero molto convinta, decisi di iscrivermi comunque alla facoltà di Biotecnologie (era la più affine in termini di esami a Medicina). Terminata la triennale, il sogno di diventare dottoressa continuava ad assillarmi, ma spaventata dal fatto di dover ricominciare da zero decisi di iscrivermi lo stesso alla laurea magistrale in Biotecnologie Industriali. Mi sono trovata bene ma sinceramente non so ancora se questa sia la mia strada definitiva.

 

 

QUALE È STATO IL TUO PERCORSO IN UNIMIB?

Il mio percorso è sempre stato positivo e ho avuto la fortuna di trovare gente competente e docenti che hanno saputo spronarmi, che hanno saputo trasmettermi la loro passione e farmi amare la scienza. In Bicocca sono riuscita a creare dei rapporti umani veri e questo è un aspetto per nulla banale, anzi per me fondamentale. Nel laboratorio del prof. Francesco Nicotra e della dott.ssa Laura Russo mi sono sempre trovata bene, ho sempre trovato un ambiente confortevole e allo stesso tempo stimolante, un ambiente in cui mi sentivo apprezzata. Posso dire con fermezza che loro sono il mio punto di riferimento.

Così dopo aver svolto presso il loro laboratorio la tesi triennale e alcuni periodi di stage, ho deciso di fermarmi anche per il dottorato. Per me la Bicocca è la mia comfort zone.

 

 

COME È STATA LA TUA ESPERIENZA AL WORLD SCIENCE SUMMIT, L’EVENTO CHE SI È TENUTO DA REMOTO DURANTE IL FALLING WALLS E LA BERLIN SCIENCE WEEK?

La mia partecipazione è stata guidata dalla casualità: mi ero appena laureata e avevo fatto applicazione a vari dottorati; mentre aspettavo di fare i colloqui non avevo niente da fare, quindi quando mi arrivò la mail di presentazione dell’evento decisi di provarci e di iscrivermi.

Feci vedere il mio progetto ai miei amici, vidi che questo suscitava in loro dell’interesse, quindi decisi di proseguire. Quando nominarono il vincitore rimasi stupefatta: non me lo aspettavo!

Ho partecipato poi alla Science Week di Berlino, da remoto. Nonostante l’evento si stato bellissimo e io sia riuscita a guardare tutto quello che mi interessava, penso che partecipare di persona avrebbe fatto la differenza!

 

 

CI PARLERESTI DEL TUO PROGETTO? COME PENSI DI SVILUPPARLO?

Il progetto che ho presentato consiste in un sistema di microfluidica per lo studio del processo metastatico dal breast cancer all’osso, principale sito di metastasi in queste tipologie di tumori.

Il progetto fa parte di un programma europeo in cui ogni collaboratore ne sviluppa una parte. Il mio focus consisteva nell’andare a realizzare un network vascolare all’interno di un hydrogel di fibrina che consentiva la connessione tra il breast cancer (sito tumorale primario) con il sistema vascolare a sua volta connesso con il sito metastatico secondario.

Questo sistema potrebbe essere utilizzato non solo per lo studio dei meccanismi cellulari e molecolari alla base della metastasi ma anche per il drug testing al fine di trovare terapie sempre più efficaci.

 

 

COSA PENSI DI AVER IMPARATO DURANTE IL WORLD SCIENCE SUMMIT?

Durante il World Science Summit mi sono resa conto che là fuori esiste un mondo disposto a collaborare e a condividere idee per migliorare insieme. Per esempio, mi avevano inserita in un gruppo whatsapp di 700 persone di tutto il mondo dove tutti scrivevano messaggi anche banali, ma per nulla scontati: “in bocca al lupo”, “congratulazioni per aver vinto” … Non mi aspettavo di trovare tante persone disposte a condividere le proprie esperienze e a socializzare con tanta facilità!

Penso che forse la situazione di lockdown e distanziamento sociale in cui ci troviamo ci spinga, seppur con mezzi diversi da quelli consueti, a voler socializzare di più.

 

 

HAI SEGUITO QUALCHE PRESENTAZIONE/PROGETTO DURANTE IL FALLING WALLS CHE TI HA COLPITO?

Ne ho seguiti tanti e sinceramente non saprei scegliere uno in particolare. Ovviamente quelli più interessanti per me sono stati quelli inerenti a temi scientifici. Ho inoltre seguito eventi di farmacocinetica e di sviluppo di nuovi modelli e farmaci che mi sono piaciuti molto!

 

 

QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO?

Per ora non ho molti progetti per il futuro. Al momento il focus principale è il dottorato. Il progetto che svilupperò sarà molto simile a quello del World Science Summit, ma questa volta mi concentrerò su un’altra tipologia di tumore, il glioblastoma.